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LO STANDARD ENCI PER GLI SHIBA: ASPETTO GENERALE, ESSENZA DEL CANE GIAPPONESE, IL NIPPO STANDARD

L'ENCI, l'ente nazinale di cinofilia italiana ha redatto un compendio dove presentano gli standard degli Shiba:







TESTA



REGIONE DEL CRANIO Cranio fronte ampia  ben definito con leggera sutura metopica
REGIONE DEL MUSO Tartufo desiderabile color nero. Canna nasale diritta Muso moderatamente spesso e che si assottiglia Labbra aderenti Mascelle/Denti forti con chiusura a forbice Guance ben sviluppate Occhi relativamente piccoli, triangolari e marrone scuro; gli angoli esterni degli occhi sono orientati verso l’alto Orecchi relativamente piccoli, triangolari, leggermente inclinati in avanti e fermamente eretti.










   COLLO spesso, forte e ben proporzionato alla testa e il corpo

   CORPO Dorso diritto e forte Rene ampio e muscoloso Torace                               profondo, costole moderatamente cerchiate  
    Ventre   ben retratto

   CODA inserita alta, spessa, portata vigorosamente arrotolata o                           ricurva come una sciabola; la punta quasi arriva al garretto                     quando è lasciata cadere.





ARTI



                                  


ANTERIORI visti dal davanti, gli arti anteriori sono diritti Spalla moderatamente obliqua Gomiti aderenti

POSTERIORI Coscia lunga Gamba corta, ma ben sviluppata Garretto spesso e resistente

PIEDI dita serrate e ben arcuate. Cuscinetti duri ed elastici. Unghie dure e scure sono desiderate.

ANDATURA leggera e vivace


 CODA       









                          
MANTELLO

PELO mantello esterno ruvido e diritto, sottopelo soffice e fitto; pelo della coda leggermente più lungo e sollevato


COLORE rosso, nero-focato, sesamo, sesamo-nero, sesamo-rosso Definizione del colore sesamo:

  • sesamo: uguale miscela di peli bianchi e neri 
  •  sesamo nero: più peli neri che bianchi 
  •  sesamo rosso: colore di base rosso, miscela con peli neri 
  •  Tutti i colori di cui sopra, devono avere l’ “URAJIRO” “Urajiro” = pelo biancastro sui lati del muso e sulle guance, sul lato inferiore della mascella e collo, sul petto e stomaco e la parte inferiore della coda, e nella parte interna degli arti. 








TAGLIA E PESO

Altezza al garrese
Maschi . 40 cm
Femmine.  37 cm C’è una tolleranza di 1,5 cm in più o in meno.

DIFETTI

Qualsiasi deviazione da quanto sopra deve essere considerato difetto e la severità con cui va penalizzato deve essere proporzionata alla sua gravità

  • Maschio effeminato, femmina mascolina 
  • Enognatismo, prognatismo 
  • Mancanza di numerosi denti Compendio sullo Shiba e standard FCI/ENCI/CIRN 5 
  • Timidezza
DIFETTI ELIMINATORI
  • Orecchi non eretti 
  • Coda pendente o corta. N.B. I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto 
 INTRODUZIONE ALLO STANDARD DEL CLUB NIPPONICO UFFICIALE DI RAZZA

Lo Shiba Inu fa parte della tradizione di allevamento giapponese da secoli. E’ considerato come il più vecchio ed il più piccolo delle razze native giapponesi. L'agilità ed i sensi acuti permettono a questo piccolo cane di essere un cane da cerca superbo (n.d.t. lo stile di caccia dello shiba è assai vicina a quella dei segugi) e di cacciare sulle colline ed i pendii ripidi delle montagne tipici della patria d’origine. L’odierno Shiba è discendente dai ceppi superstiti più resistenti e primitivi dalle regioni montagnose del Giappone. Queste zone erano quasi inaccessibili agli esseri umani. Lo Shiba originalmente era utilizzato per la grande cerca su ungulati. Oggi tuttavia, sono impiegati sostanzialmente per la caccia alla piccola selvaggina (n.d.t. in particolare nella caccia al fagiano ramato). Sono buoni cani per la famiglia, attualmente sono la razza nativa preferita e più diffusa nelle case del Giappone e sono ritenuti anche cani da guardia eccellenti. Sono egualmente diffusi in Giappone, sia nelle case di città, in periferia che in campagna. Ci sono teorie differenti sulle origini del nome dello Shiba. Lo Shiba si è distinto come cane abilissimo nella caccia di montagna a causa della sua capacità nella cerca minuziosa e impavida fra i fitti e ispidi cespugli del sottobosco. La teoria più ampiamente accettata è che la parola giapponese "Shiba" sia traducibile sostanzialmente nell’accezione di “piccolo”. Quindi, il nome è sostanzialmente la descrizione della razza rispetto alle altre native: Shiba (piccolo) Inu (cane). Al di là dell’origine del nome, sappiamo che il nome "Shiba" è stato usato per la razza, nei documenti che ci sono pervenuti a riguardo, a partire dagli anni 20 sino alla fine del 1936. In questi documenti inoltre si sottolineava che "lo Shiba" è stato forgiato dall’ambiente naturale del Giappone e quindi meritevole come tale di riconoscimento ufficiale: è un monumento naturale in tutto e per tutto. Lo Shiba moderno è cambiato alquanto nella morfologia dallo Shiba del 1939. La maggior parte degli Shiba sono stati portati giù dalle zone montagnose di Yamanashi. Durante la ricerca dei primi cani progenitori, la loro morfologia, seppur tipica, era spesso grossolana e mancante di giusta ossatura. Lo Shiba, come molte razze native, si è quasi estinto durante la seconda guerra mondiale. Gli Shiba sopravvissuti provenivano da tre principali linee di sangue differenti; il San in Shiba, in Mino Shiba e nello Shin Shu Shiba.


San in Shiba




Mino Shiba




Shin Shu Shiba


Lo Shiba più popolare era lo Shin Shu. Lo Shiba che vediamo oggi discende sostanzialmente da queste tre linee. Nel 1948 è nato il Japan kennel club (JKC) ed è stato autorizzato del governo giapponese come "associazione di tutela per tutte le razze canine". Sia Nippo che JKC si riconoscono reciprocamente. Lo standard dello Shiba (Nippo) forma la base ed è il riferimento per quello JKC ed il F. C. I. Lo standard Nippo è in assoluto il più completo e dettagliato nella descrizione delle 6 razze native, mentre quello Fci ne è la versione ridotta. Se come riferimento avete solo la versione ridotta(come per esempio lo standard F. C. I) senza considerare le osservazioni e spiegazioni che sono complete nello standard Nippo, potete errare facilmente nel valutare la morfologia del soggetto in vari punti del tipo: per esempio riguardo al colore, la costruzione del corpo e così via. Non a caso in un raduno del Nippo Club non vedrete mai alcuno Shiba che abbia gambe corte e musi corti. Difetti morfologici che invece vediamo di frequente nei cani allevati fuori dal Giappone.


GUIDA ALLA LETTURA DEL NIPPO STANDARD 

Il Nippo club è un’organizzazione assai più vecchia del Japan Kennel Club

Jkc. E’ il club che per primo si è proposto di studiare e preservare le razze native giapponesi. Lo standard promulgato dal Nippo è frutto di questi approfonditi studi sulle razze che tutela dagli anni 30 con riconoscimento ministeriale dell’attività e degli stud book, che nascono in queste razze proprio col Nippo club. E’ indubbio che in particolare per lo Shiba inu il Nippo rimane riferimento principale per tutti gli allevatori e amatori della razza: gli annuali raduni del club richiamano dai 1000 ai 2000 shiba provenienti da tutto il Giappone, ed è ovviamente un appuntamento per gli allevatori di tutto il mondo. Il Jkc/ FCI ha mutuato gli standard dello shiba dell’Kyshu e Shikoku da questo che ho avuto il piacere di tradurre e che presento per la prima volta in assoluto in versione integrale. La versione FCI è identica in tutte le sue parti a quello del Nippo con l’eccezione che ne è la versione ridotta e scarna: tutte le estensioni sono state purtroppo tagliate. Come puntualizza l’introduzione allo standard Nippo (anche questa da me tradotta in versione integrale e letterale dal sito del Nippo) è verosimile che per giudicare ottimamente queste razze è necessario conoscere la versione integrale dello standard e non solo quella FCI, che, essendone la versione ridotta, per ovvie ragioni, apparentemente, rimane più lacunosa (ma in realtà non lo è; di fatto, lo standard FCI ha molti più elementi impliciti, risultando meno descrittivo, e quindi molto più difficile nella lettura e nell’interpretazione di quello Nippo).
La traduzione, oltre che piacevole è stata difficoltosa non solamente per la lingua in se (un buon supporto tecnico e buoni collaboratori hanno di fatto reso possibile questo lavoro!) ma per le scelte connesse a come rendere il testo: chi come me, arriva da un liceo classico sa bene di cosa parlo, ricordando le difficoltà di resa delle traduzioni dal greco! Ho trovato molte buone traduzioni inglesi in internet, che mi sono state di grande aiuto, ma nessuna di esse rispettava la struttura e l’organizzazione originale di questo standard: così rimaneggiato in questi elementi, mancava, a mio avviso, di quella integrità che rende questo standard veramente esauriente. Ma certamente così rimaneggiato risulta, ad una prima lettura, più normale e vicino agli standard a cui siamo abituati e quindi sicuramente più facile ad un primo impatto nella lettura. Io ho fatto una scelta nella traduzione sicuramente unica nel suo genere: ho voluto eseguire una traduzione più integrale e aderente possibile, rispettando e mantenendo l’organizzazione originale per punti dello standard e la descrizione dei caratteri di tipo per analogie rispetto alle altre razze native. Questa scelta implica una lettura necessariamente meno immediata e facile ma offre una descrizione e comprensione del tipo nettamente migliore e assolutamente senza pecche. Per la comprensione al testo devo informare il gentile lettore che lo standard Nippo è unico per le razze tutelate: le differenze dei caratteri di tipo fra le diverse razze vengono puntualizzate di volta in volta all’interno delle descrizioni del carattere. Laddove non vi siano specifiche semplicemente lo standard intende che quel carattere è identico in tutte le razze tutelate. Compendio sullo Shiba e standard FCI/ENCI/CIRN 10 Le razze vengono indicate a volte per taglia: piccola per lo Shiba, media per Shikoku e Kyshu, grande per Akita, a volte per nome, se è una specifica solo per quella data razza. Qualora incontrerete questa dicitura non vi stupite, ma è quella originale. Per correttezza devo dire che interessandomi solo le specifiche sullo Shiba ho eliminato quasi ovunque le specifiche sulle altre 2 razze tutelate (Kyshu e Shikoku), poiché non era mio obiettivo esplicitare ciò che non riguardava la razza da me studiata. Sono quindi solo due i punti tradotti integralmente con specifiche riguardati le altre razze. Il punto 1 poiché riguardante la fondamentale descrizione delle razze nell’essenza e quindi è stata necessaria una traduzione integrale per comprendere l’essenza dello Shiba. Il punto 11, che tratta della coda: i portamenti ammessi si evincono di fatto dalle analogie con le altre razze. Laddove si dice “solo nello Shiba” si intende semplicemente che nelle altre native il tale carattere è o non è ammesso a seconda di ciò che si sta trattando: per esempio, solamente nello Shiba il bianco è colore eliminatorio, mentre nelle altre razze native è un colore ammesso. Un’altra cosa da sottolineare è che troverete in questo standard delle visioni obbligatorie del cane: ci sono delle parti che necessariamente vanno osservate frontalmente, lateralmente e posteriormente, per la valutazione complessiva di determinati caratteri. Visioni che di fatto vengono eseguite su ogni soggetto ai raduni Nippo dalla commissione giudicante, proprio perché indicate nello standard. Importanti sono infine le note sui colori: nello standard Fci vengono solo elencati i colori ammessi e viene indicata la necessaria presenza dell’urajiro (senza definirne l’estensione per nessun colore, né in eccesso né in difetto), mentre in quello Nippo i riferimenti sono più espliciti e precisi. Come annotazione su questo punto, devo sottolineare che nello standard Nippo non si distingue il sesamo nero da quello rosso ma viene considerato come colore unico e indicato semplicemente come “sesamo”, mentre in quello Fci sono considerati come due colori. Di fatto anche nello standard FCI sia il sesamo rosso che il nero si comportano in maniera identica. Lo standard FCI con l’aggiunta del colore dopo la parola “sesamo” annota solamente la diversa intensità del nero presente nel mantello ma non fa, correttamente, differenze sostanziali. A parte questa differenza di terminologia entrambi gli standard considerano nel comportamento il sesamo un colore unico.

NATURA ED ESSENZA DEL CANE GIAPPONESE 

La dignità è l’essenza e il concetto fondamento di tutte le razze giapponesi, così come la naturale, semplice armonia della figura. Dignità, un atteggiamento composto e ieratico, la naturale bellezza (n.d.t. intesa come "morfologia priva di artificiosità"), fedeltà, disciplina e obbedienza sono tutte qualità che esprimono e descrivono il vero cane giapponese. Se sul piano della bellezza e del carattere è un cane privo di affettazione (n.d.t. intesa anche come leziosità), il vero cane giapponese possiede ed esprime contemporaneamente con semplicità tutte queste doti, che sono anche fondamento ed essenza del suo stesso spirito. Inoltre, sono tipiche delle razze di taglia media (Hokkaido, Shikoku, ecc.) e piccola (Shiba) un’espressione vivace data da sensi vigili e acuti e una grande agilità, che si esprime in un movimento naturalmente brioso ed elastico. Il cane di taglia grande (Akita), invece, possiede un’espressione profonda che incute ed esige un sommo, assoluto, totale rispetto.

ASPETTO GENERALE 

La struttura deve essere ben bilanciata ed armonica in ogni sua parte. Il dimorfismo sessuale deve essere ben evidente. La struttura deve essere solida, senza punti di debolezza. E’ un cane dall’aspetto compatto. Deve avere muscoli ben sviluppati. E’ un cane iscritto nel rettangolo: la proporzione altezza/tronco è tassativamente 100/110; nella femmina può essere tollerato un rapporto un po’ superiore a patto che la struttura generale rispetti i parametri di solidità e bilanciamento. La taglia nei maschi desiderabile è 39,5 centimetri, la taglia deve essere comunque compresa fra i 38-41 cm; mentre nelle femmine è 36,5 centimetri e devono essere fra i 35-38 cm.
ORECCHIE Orecchie piccole e triangolari, i cui lati non sono eguali. Le punte tendono a distanziarsi leggermente. Ben erette e appuntite, leggermente inclinate in avanti.
OCCHI Occhi di forma ben triangolare. L’occhio è con l’angolo esterno più alto di quello interno. Il colore dell’iride deve essere marrone scuro. L’occhio chiaro non è desiderato. L’occhio nero è ideale.
MUSO Gli assi cranio/facciali sono paralleli. Lo stop è moderato, né sfuggente né eccessivamente marcato. La canna nasale è dritta e ben appuntita. Il muso è pieno e forte. Le labbra aderenti e asciutte. Le facce laterali del muso sono convergenti (n.d.t. Trad. letterale: “rastremate”). La dentatura è potente e tassativamente a forbice. Non sono desiderabili chiusure con forbice imperfetta. E’ preferibile la dentatura completa, ma non è penalizzabile in alcun modo la mancanza di numerosi denti. Il tartufo è nero.
TESTA E COLLO La testa e il collo sono decisamente ampi. Le guance ben portate in avanti e più ampie del collo. Il collo è moderatamente spesso e lungo, ma forte e muscoloso. Fronte ampia e testa ben sviluppata.
ANTERIORE Angolo scapolo omerale moderatamente aperto. Avambraccio lungo e dritto. Gomiti aderenti al corpo. Nella visione frontale dell’anteriore le zampe devono essere a filo del corpo: i piedi hanno la medesima distanza fra loro della larghezza del corpo. I piedi sono compatti e raccolti. POSTERIORE Le zampe posteriori sono muscolose e in stazione naturalmente distanti fra di loro: la distanza dei piedi deve essere la medesima della larghezza del tronco. L’articolazione del garretto è forte e ben aperta. L’angolazione posteriore è moderata: né stangata né eccessivamente ampia. La gamba è lunga con garretto alto. Piedi compatti e raccolti.
TRONCO La punta del petto è ben evidente Il petto è ben sviluppato. La linea inferiore sale leggermente. Le costole hanno un andamento ellittico (struttura a uovo) e moderatamente sensibili al tatto. La cassa toracica occupa quasi la metà del tronco: è necessario che sia il 45% o più dell’intero tronco. Il torace è moderatamente disceso.
RENE Nella visone posteriore del retro treno, il posteriore, il punto vita (rene) e la congiunzione anca-coda sono in linea retta. Le anche sono forti e solide. Durante il movimento un’oscillazione laterale o un saltellamento rispetto al baricentro dell’anca non è desiderabile.
CODA Coda forte e moderatamente spessa. Partendo dalla posizione naturale della coda, sia nelle code arricciate che in quelle a falce ripiegata, se estesa, deve arrivare per lunghezza almeno sino al garretto. Il volume della coda è data dall’arricciatura sulla groppa. Differenti code senza arricciatura spesso si vedono nel Hokkaido: portate sul dorso in direzione dell’anteriore. Solo nell’Akita la coda deve essere necessariamente voluminosa e arricciata. Le code corte non sono desiderate.
 N.B.: soltanto nello Shiba, la sola coda corta non è difetto eliminatorio. Se anche pendente si. (n.d.t. 1-8 Code ammesse)
MANTELLO E COLORI Il mantello è composto da due tipi di pelo: quello superiore più duro e rigido e di tono più scuro e quello inferiore più morbido e folto. Il pelo sulla coda è folto e un filo più lungo. I colori ammessi sono rosso, sesamo (n.d.t. nella variante sia rossa che nera) e black and tan. Nello shiba il rosso è il colore più frequente: nel rosso l’estensione del bianco è al max 20%. Nel Hokkaido il bianco è il colore preponderante, seguono il sesamo, il rosso in tutti suoi toni è decisamente più raro. Mentre nello Shikoku il colore più frequente è il sesamo seguito dal rosso e più raro il nero.
Difetti Eliminatori:

  • Ogni mancanza o eccesso dei caratteri di tipo. 
  • mancato dimorfismo. 
  • Orecchie pendenti. N.B. Nella valutazione dei cuccioli le orecchie non perfettamente erette non devono essere considerate difetto. 
  • Coda corta (e pendente, solo nello shiba). 
  • Colori crema o diluiti, mantelli marroni, marroni e bianco, bianco (solo nello shiba), bianco e nero. 
  • Pezzature in zone obbligatoriamente colorate (compresi gli spot nel mantello o estensioni di bianco in zone rosse). 
  • Naso marrone o nero con spot. 

La grande popolarità dello Shiba è data dal carattere e dalla morfologia; il successo della razza è un fatto che prevedibilmente potrà solo aumentare. Nei soggetti di grande equilibrio il feeling fra uomo e cane è dato da un rapporto “mentale” e non di sottomissione, quindi il proprietario deve stabilire una ferrea disciplina. Il rapporto con gli Shiba maschi e con le femmine è profondamente diverso, poiché le differenze sono molto marcate nel carattere analogamente al dimorfismo morfologico. Il maschio ha un rapporto diretto, è disciplinato ma non sottomesso; frequentemente il maschio guarda dritto in faccia. La femmina invece è molto empatica e stabilisce facilmente il feeling con l’intera famiglia, adattandosi e inserendosi in maniera dolce e gentile, è molto obbediente ma non subordinata.
NOTE SUI COLORI 
Per quanto concerne i colori, possiamo avere tre toni di mantello rosso, il sesamo (n.d.t. sia la varietà rossa che nera sono considerate un unico colore nel giudizio) e il black and tan. Spesso il colore marrone nei cani giapponesi è assimilato al rosso. La maggior parte dei soggetti nella razza sono rossi. Il bianco è esteso per un massimo del 20% sul corpo (n.d.t. oltre è da considerarsi pezzatura). Per quanto concerne il mantello black & tan il bianco obbligatoriamente deve essere sugli occhi a forma di punto e due quadrati sul petto con all’interno le focature . Inoltre il  bianco deve essere presente sul torace, stomaco e piedi. La coda deve avere il retro interamente listato di bianco. Il contrasto dei (n.d.t. tre) colori deve essere netto. Nei mantelli sesamo i peli bianchi e neri sono miscelati al mantello rosso, più o meno intensamente (n.d.t. da qui la distinzione FCI sesamo rosso/sesamo nero). Il posizionamento del bianco è analogo a quello del black&tan con l’annotazione che in questi mantelli il bianco è normalmente meno esteso.

GUIDA ALLA LETTURA DEL MANUALE DI GIUDIZIO
Lo standard del Nippo Club è la matrice e origine di tutti gli standard in vigore. Questo è quanto mai noto. Esso è anche tutt’ora valido riferimento per gli allevatori di shiba e necessario ai giudici della razza per comprenderne il tipo. Lo standard Nippo è tutt’ora in vigore e usato per i raduni del Nippo club in madrepatria, dei Beikoku Show e delle Shiba Classic in tutto il mondo. Questi eventi sono in assoluto le più importanti manifestazioni tecniche legate alla razza e, ad eccezione della Shiba Classic, sono riservate solamente agli Shiba appartenenti alle genealogie più vecchie e pure. Tutti gli standard, quindi, compreso quello FCI, sono conformi allo Standard originario. Ogni standard, da quello nord americano a quello inglese sino a quello FCI, presenta delle differenze più legate alla stesura e alla conseguente completezza delle descrizioni dei caratteri che differenze di sostanza, preservando così in maniera efficiente la correttezza e conformità del tipo, a differenza di quello che è successo nell’Akita. E’ per questo motivo che il milione e mezzo di Shiba nel mondo condividono e conservano stabilmente dal 1930 ad oggi il tipo originale senza deviazioni o evoluzioni, e sono e rimangono semplicemente Shiba inu. Questa convergenza della descrizione del tipo sotto l’ala di un unico standard che ha generato, in conformità, gli standard vigenti nei diversi kennel club, ha di certo aiutato gli allevatori a mantenere e conservare un unico tipo, e così pure i giudici a mantenere e conservare un unico tipo.E’ in questa ottica che “Il manuale di giudizio dello Shiba” redatto dal club di tutela nordamericano e canadese è utile a tutti. Sebbene le parti di commento facciano riferimento allo standard in vigore in nord America , esso è pienamente valido per quello FCI, in quanto, come già detto, tutti gli standard derivano e sono in linea con quello Nippo e sono quindi tutti sovrapponibili fra loro. Considerando che lo standard FCI è quello meno descrittivo e più essenziale fra tutti quelli in vigore, sia la parte in grassetto che la parte di commento sono da ritenersi per intero un commento e una esegesi dello standard FCI. Lo standard dello Shiba non è solo molto preciso nella descrizione del tipo ma sarebbe anche alquanto ricco di descrizioni e spiegazioni; descrizioni che nella versione FCI 1992 sono andate perdute, analogamente a quanto successo ai bellissimi standard italiani, che sono quelli più vicini nello stile e nella stesura a quello originale dello Shiba. La traduzione, come è mia abitudine, è pedissequa e molto aderente al testo originale. Talvolta per non travisare il significato o per non perdere le sfumature del testo ho affiancato alla normale traduzione anche quella letterale, riportando anche metafore e modi di dire. Altre volte ho esplicitato il testo, riportando a fianco la traduzione letterale. Altre volte ancora ho inserito le note laddove si indica che lo standard FCI è difforme da quanto tradotto. Le difformità sono in realtà solo 2 e non inerenti al tipo in senso stretto. La prima riguarda la taglia, poiché lo standard FCI ammette una tolleranza di 0,5 in più e in meno rispetto a tutti gli altri standard in vigore. La seconda è inerente ai denti, essendo lo standard FCI l’unico che ammette la mancanza di denti nei soggetti esposti. Entrambe queste differenze sono annotate nel testo tradotto, come nota del traduttore, per far si che il lettore non possa cadere in un qualche equivoco. L’esegesi del tipo fatta nel testo tradotto permette non solo di approfondire la conoscenza della razza ma anche di avere quella visione precisa del tipo che permette di giudicare la razza in tutti i paesi del mondo.

MANUALE DI GIUDIZIO DELLO SHIBA
Lo Shiba è originario del Giappone, ed è la più piccola delle razze native. La razza si è sviluppata come cane da caccia al cinghiale, coniglio, e alla selvaggina “da penna”, e in generale per tutta la piccola selvaggina tipica del fitto sottobosco; lo Shiba quindi necessita per questa funzione di vigore, agilità, rusticità del mantello, così come di grande coraggio e tenacia. Sebbene si possa ritenere che tutte queste doti di cacciatore siano presenti tutt’ora nello shiba, oggi è soprattutto un eccellente cane da compagnia. (foto del 1930 – a sinistra Naka, primo BISS della storia della razza)
Circa 7000 a.c. gli antenati delle moderne razze native giapponesi accompagnarono le prime migrazioni verso il Giappone. Gli scavi archeologici dimostrano che il popolo dei Jomonjin aveva al seguito piccoli cani di taglia compresa fra i 14,5” e i 19.5” ( 36 cm – 48,5 cm ). Verso il terzo secolo a.c., una nuova ondata migratoria si diresse verso il Giappone, con al seguito i loro cani. Questi cani si fusero con i discendenti dei cani Jomojin dando origine alla morfologia che noi oggi conosciamo: testa triangolare, orecchie erette e coda arricciata / riversa sulla groppa. Nel 7 AD (n.d.t. equivalente ad un decreto ministeriale) la corte di Yamato stabilì che il mantenimento e la conservazione della tipicità nelle razze native è un dovere nazionale, poiché esse sono parte integrante della cultura giapponese. Sebbene il paese fosse rimasto a lungo isolato, tra il 17th e il 18th secolo, alcuni cani europei e cinesi arrivarono in Giappone e si incrociarono con i ceppi delle razze native presenti nelle aree più popolose. Invece i ceppi presenti nelle zone più inaccessibili rimasero in purezza. I discendenti degli originali ceppi delle razze native si svilupparono in 6 differenti razze comprese in 3 differenti taglie. Esse le identifichiamo nell’ Akita (taglia grande), Kiushu, Hokkaido, Shikoku, Kai (taglia media) , e lo Shiba (taglia piccola ). Tutte queste razze sono da caccia, ma ognuna specializzata per differenti selvaggine e stili di caccia – lo Shiba era ed è il cane specializzato per i piccoli uccelli e i conigli, e talvolta anche per il gallo cedrone. Il gallo cedrone giapponese non ha la vasta diffusione di quello presente in Europa, ma è una preda assai difficile, perché ostinato e un avversario dall’indole fortemente selvatica e combattiva. Il metodo giapponese di caccia non prevede che il cacciatore indirizzi il cane in una zona di cerca, o di emanazione o dia ordini per il recupero della selvaggina. Gli Shiba cacciano abitualmente in coppie formate da un maschio e una femmina; essi, seguendo la traccia e l’emanazione, girano scambiandosi vicendevolmente la pista, e cercano la selvaggina servendosi del loro istinto. Gli Shiba sono accaniti e intrepidi cacciatori “da penna”, e nella cerca usano sia l’olfatto che la vista. Non sono specializzati nel riporto. Gli Shiba sono abili nel seguire l’emanazione di conigli e scoiattoli (n.d.t. si intende anche selvaggina quali procioni e mustelidi in genere) e sono in grado anche di inseguirli e catturarli con mirabolante velocità e agilità. Loro sono cacciatori estremamente silenziosi e danno la voce solo quando la selvaggina è stanata. Se la selvaggina riesce a fuggire in tana, uno inizierà a scavare, mentre l’altro starà in attenzione, sorvegliando la tana per impedire la fuga del selvatico per altre vie. Per quanto concerne la caccia al gallo cedrone, lo Shiba lo trattiene nel cespuglio (n.d.t. o sull’albero) con l’abbaio, senza cercare di farlo scendere e impedendogli di spostarsi, in attesa che il cacciatore arrivi. Lo Shiba è un piccolo cane di tipo spitz, appena oltre il quadrato, molto bilanciato e muscoloso, con orecchie erette, con occhi obliqui, muso “rastremato”, e pelo di guardia rustico (n.d.t. anche nell’accezione “pelo da canide selvatico”). Sia i maschi che le femmine possiedono grande vigore (n.d.t. o “forza”) ed eleganza; nessuno Shiba dovrà mostrare caratteri rozzi o troppo leziosi, mentre dovranno essere evidenti ovvie differenze di dimorfismo sessuale. Soprattutto l’impressione che ne dovremmo trarre sarà di uno spirito ardito, di un buona indole, sempre vigile e attento, e molto agile. Temperamento Le caratteristiche del temperamento dello Shiba sono di possedere uno spirito vigoroso, di essere di buona indole, e di carattere indipendente. Lo shiba è estremamente vivace e giocoso con la propria famiglia. Talvolta si mostra diffidente con gli estranei, mentre l’aggressività verso le persone o l’estrema timidezza sono da penalizzare con estrema severità (n.d.t. Standard FCI: aggressività o timidezza sono difetti eliminatori dal giudizio ). Lo Shiba potrebbe non tollerare l’intrusione di cani sconosciuti nel proprio territorio e potrebbe dimostrarsi aggressivo se l’altro cane lo sfida per primo. (Perfetto esempio di bilanciamento della figura, tipicità della testa con espressione vigile e intrepida) La razza mostra un largo range di personalità fra i singoli soggetti, però tutti devono possedere e dimostrare caratteristiche di coraggio, buona indole e spirito di indipendenza. Alcuni appariranno ad un primo acchito più calmi e riflessivi, mentre altri saranno più estroversi e nevrili. Alcuni si presenteranno più freddi, altri più dolci mentre altri ancora saranno più amichevoli. Tutti questi volti fanno parte e sono tipici della razza, ma i singoli soggetti spesso ne mostrano solo uno. Lo Shiba tende pensare a se stesso come al primo in assoluto, dopo vengono tutti gli altri. L’espressione dello Shiba riflette completamente questa sua convinzione e questa sua anima. Il suo modo di porsi è calmo e sicuro di se, certo del suo vigore e della sua buona indole; talvolta potrebbe dimostrarsi un po’ dispettoso.
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I maschi hanno come taglia ideale 39,5 cm, mentre le femmine 36,5. Il range di tolleranza è di 1,5 cm in eccesso o in difetto. (n.d.t. Lo standard FCI è l’unico che prevede altezze leggermente superiori : Maschi 40 cm con tolleranza di 1,5cm in eccesso o difetto, femmine 37cm con tolleranza di 1,5 in eccesso o difetto. Salvo questa leggera differenza di misura, è assolutamente valido, per tutti gli standard, quanto segue nel commento) La taglia dello Shiba è definita con estrema precisione ed è una misura perentoria. I maschi hanno una taglia compresa tassativamente fra i 38 cm e i 41 cm. Le femmine, invece, fra i 35 cm e i 38 cm. I maschi piccoli, quindi, saranno sempre e comunque più alti delle femmine più grandi. Non potrà mai succedere in una corretta valutazione che le femmine superino i più piccoli dei maschi e viceversa. Sebbene il peso non sia preso in esame dallo standard, i maschi in genere pesano intorno alle 22 libbre (circa 13-14 kg) mentre le femmine intorno alle 18 libbre ( circa 10 kg ). Il garrese è alto, l’aspetto dello Shiba è atletico – non eccessivo nella sostanza, con ossatura pesante o massiccia, ma nemmeno piccolina o esile. Mantello Il pelo è doppio, quello esterno sarà più duro e lungo, mentre il sottopelo soffice e folto. Il pelo di guardia è approssimativamente 1” sul tronco, 1,5 – 2” aderente. Il pelo sulla coda è un po’ più lungo, ravvicinato e forma una cresta, non è vaporoso (n.d.t. letteralm.: “non è come un piumino, o vaporoso come una piuma”). (da sinistra: mantello Rosso, Sesamo, Black & Tan) Come in molte razze il mantello dello Shiba è anche il suo orgoglio. Il mantello è formato da 2 strati: il pelo di guardia, quello più esterno, è rigido e rustico, mentre il sottopelo è fitto e soffice. Il sottopelo viene cambiato (n.d.t. letteralm.: “emerge”) due volte l’anno, e senza di esso lo Shiba perde molto del Compendio sullo Shiba e standard FCI/ENCI/CIRN 29 suo aspetto. Il pelo di guardia è leggermente gonfiato dalla presenza del sottopelo e ha una inclinazione media dal corpo di 45 gradi. Il mantello della parte inferiore della coda è più lungo e si posiziona formando come un pennello o un pennacchio. Il pelo sulle natiche è più lungo di quello sul tronco ma non lungo quanto quello della coda. Il pelo di guardia inoltre è più lungo e ispido sul collo e sulle parti prive di sottopelo. Alcuni Shiba da giovani hanno un pelo molto folto e soffice come nei cuccioli, ma da adulti metteranno su il giusto pelo di guardia, rigido e rustico. Si ricorda che le lunghezze del pelo sul cane e la tessitura del pelo di guardia sono ben definite, e un pelo eccessivamente lungo o lanoso è assolutamente inaccettabile. Colori: I colori ammessi sono : rosso, sesamo, black and tan. Sono accettati solo i colori indicati dallo standard e devono essere tutti considerati parimenti tipici (n.d.t. letteralm.: “non devono esserci preferenze fra i colori”). I colori sono uniformi e intensi, con sottopelo più chiaro rispetto al pelo di guardia oppure grigio. “Urajiro”, zone biancastre (n.d.t. sfumatura bianca – in ingl. “Creamy”), deve essere tassativamente presente in tutti e 3 i colori e posizionato in precise regioni del corpo: la base del muso, sulle guance, dentro le orecchie, sulla mascella e la gola, nella regione interna delle zampe, sull’addome, sulle natiche e nella parte ventrale della coda. La zona biancastra non dovrà estendersi sulla faccia dorsale della canna nasale. Gli spot sugli occhi, sulla punta della coda (n.d.t. per intenderci, “la coda di volpe”), sul petto sono ammessi ma non tassativamente richiesti. I calzini sono ammessi ma non desiderati. Moschettature colorate dentro l’Urajiro sono altamente penalizzanti. La maschera inversa (ovvero le zone della testa obbligatoriamente rosse, di colore biancastro, e viceversa) è difetto grave per cui si esclude il soggetto dal giudizio.
Note sul Rosso: i rossi ammessi vanno dal rosso chiaro al rosso cupo.
Note sul Sesamo: base rossa con peli neri disseminati ovunque o eventualmente sul dorso e/o sulla testa. I peli neri non sono concentrati in una zona del corpo (n.d.t. si intende che non sono così concentrati da formare una macchia, come nei cani tricolore per esempio). Talvolta potrebbe esserci un’area fortemente sesamo sulla fronte lasciando completamente rossa la canna nasale. (n.d.t. letterealm.: “potrebbe esserci una veletta da vedova sulla fronte, lasciando rossa la canna nasale”. Riporto la traduzione letterale in quanto la posizione di questa zona fortemente sesamo viene comunemente denominata “veletta da vedova” e descrive bene questa particolarità del mantello sesamo).
Note sul Black & Tan : il nero ricopre per intero tutte le zone rosse, non è mai blue né ha sfumature diluite. Le focature sono chiare e nette, posizionate sopra gli occhi, sul lato del muso e almeno accennate nei due triangoli sul petto (n.d.t. letteralm.: “ad ali di mosca accennate sul petto”), inoltre si trovano sul lato frontale delle zampe anteriori e sulle dita dei piedi e sui carpi, sul lato esterno/anteriore delle zampe posteriori, sulle dita e sui carpi, lasciando nera la zona posteriore Compendio sullo Shiba e standard FCI/ENCI/CIRN 31 delle zampe. Piccole pennellate nere sulle dita sono permesse. Il Tan potrebbe essere anche dentro le orecchie e nella parte ventrale della coda. Rosso Fra i tre colori ammessi, il rosso è quello che più frequentemente vediamo ed è quello più semplice da valutare. Esso non è il mogano del setter irlandese, o un rosso stinto e svilito, ma un fiero rosso-arancio. Il rosso è presente principalmente nel pelo di guardia del tronco ma potrebbe essere presente anche tutto intorno alla cassa toracica. I peli di guardia sono uniti: le estremità rosse, con una banda bianca in mezzo, e una rossa più chiara vicino alle estremità. Talvolta una importante porzione del pelo di guardia fosse bianco, il mantello dovrebbe apparire più chiaro, di un rosso stinto, sebbene le punte del pelo possano avere un colore corretto. Un pelo di guardia scorretto permetterebbe al sottopelo crema di essere troppo evidente, rendendo scolorito il mantello. Generalmente questi cani avranno maggior pelo di guardia sulla spina dorsale che crea una banda più scura in quella area del mantello. Un mantello fuori condizioni può apparire opaco o stinto. Peli di un rosso più cupo disseminati sul dorso o sulla parte dorsale della coda sono accettati.  Il sesamo è in assoluto il colore meno compreso e quindi più difficile da valutare sia da parte dei giudici che dai dilettanti. Questo anche perché, sia qui che in Giappone, sono pochissimi gli Shiba sesamo che possiedono un colore corretto. L’intenso (n.d.t. letteralm.: ricco) colore di base rosso tipico del mantello sesamo non sempre è visibile, molti soggetti hanno un colore di base più diluito (n.d.t. letteralm.: fawn) o un colore Tan piuttosto che sesamo, donando un aspetto slavato al mantello. Invece un sesamo con eccellente colore del mantello, non passa certo inosservato, anzi è uno dei mantelli più spettacolari! Un soggetto sesamo è un soggetto che non potrete dimenticare facilmente! Il sesamo ideale ha una omogenea distribuzione di peli dalla punta nera su tutto il corpo e sulla testa corredato da un magnifico rosso intenso di base, con un Urajiro che prorompe sfolgorante, acceso , sul mantello. Un sesamo può essere molto scuro (n.d.t. ovvero: può avere molti peli dalla punta nera) ma i peli neri non possono superare il 50% del totale del mantello. Non ci deve essere forte concentrazione di peli neri in una determinata zona del corpo, e potrebbero essere comunque presenti nel lato inferiore della cima delle zampe e sulla testa, sino alla parte inferiore del muso. Un esempio corretto delle zone che devono essere sesamo ce lo può dare il mantello Black & Tan, che è quello più simile: le zone sesamo devono essere corrispondenti alle zone nere del mantello B&T, eccezion fatta per la parte superiore delle zampe e per la parte superiore del muso che non sono quasi mai disseminate di peli neri. Occasionalmente però, le zone sesamo finiscono sulla fronte formando “una veletta da vedova” che prosegue sulla canna nasale, analogamente alla colorazione B&T. Nel valutare il mantello sesamo bisogna comunque considerare che per la formazione completa del mantello ci vogliono almeno due anni. Sesamo o sabbia? Il colore sabbia è definito in questo modo: “mantello il cui colore è prodotto dal miscuglio di peli dalla punta nera disseminati su una base argento, dorata, grano, o marrone”. Tutti i sesamo sono sabbia ma non tutti i sabbia sono sesamo. I cani rossi con peli neri disseminati con densità variabile nelle zone superiori e inferiori del corpo opposte a quelle indicate, non coprendo l’intero torso e la testa non sono veri sesamo. Un sabbia con una piccola quantità di peli neri è di fatto accettato dallo standard, ma il sabbia che formi una sella nera, come nel pastore tedesco, è da penalizzare come mantello non conforme. Questo nero è in diversi gradi e spesso non ha una registrazione univoca secondo la definizione giapponese. Talvolta viene visto come “mantello rosso con inserti neri” , quindi registrato come rosso, mentre altre volte viene riconosciuto come sesamo, anche se magari scorretto, e registrato come sesamo. Black and Tan Comunemente questo mantello è definito come Black & Tan (), in realtà lo Shiba in questo mantello deve sempre possedere tre colori. Il colore di questo mantello non è né il black & tan del Rottweiler o del Dobermann, né tanto meno il tricolore del Boston Terrier. Il mantello B&T ideale  dello Shiba in realtà è formato da due mantelli compositi e sovrapposti su base nera, con macchie Tan che si sovrappongono all’Urajiro. Il singolo pelo, lungo il fusto può presentare i tre colori del mantello, donando al mantello un tono nero – fuliggine. Ciascun pelo di guardia possiede i diversi toni dei tre colori: una radice bianco/crema, che diventa più intenso lungo il tronco sino ad assumere un tono ruggine/paglia che cambia sino alla punta nera ebano, talvolta un nero dai riflessi rossastri, comunque non uno scintillante nero-blu. Il sottopelo è generalmente sui toni del ruggine-rossastro sino al grigio chiaro, che è generalmente visibile se si esamina il mantello in “contropelo” o quando il cane è in muta. Non è raro che il cucciolo B&T quando nasce appaia praticamente nero solido con accenni della sfumatura dell’Urajiro, salvo poi assumere la corretta colorazione durante la crescita. Il mantello dovrà essere nero su gran parte dell’area dorsale, con macchie Tan e Urajiro obbligatoriamente nelle zone precedentemente descritte. Saranno quindi aree di colore nero l’esterno delle orecchie, il cranio, la fronte, e l’arcata del muso, mentre l’interno del padiglione auricolare è generalmente dal rosso/ruggine al bianco. Spesso sono presenti intorno agli occhi peli più chiari, che però non devono essere tali da conferire un aspetto “da spettro”. L’Urajiro potrebbe attraversare la gola sino a congiungersi con le due aree triangolari sul petto, ma comunque non deve essere così esteso verso destra o verso sinistra tale da arrivare ed invadere la spalla. Esso invece può estendersi sulla pancia e deve sempre  essere presente nella parte interna della coscia e intorno alla zona anale sino alla congiunzione della coda. Il pelo di guardia sulla zona ventrale della coda (che è la parte superiore del ricciolo) è eretto, fitto e di colore bianco. Ci sono Tan nelle zone di confine fra l’Urajiro e il nero. Il nero è permesso nel retro dei pastorali, nel retro dei garretti, e in piccola quantità come dei colpi di pennello sulle dita.
Sottopelo
Il sottopelo crema è il più comune con tonalità che vanno dal crema al color paglia, differenze più di ordine semantico che di reale importanza. Il sottopelo di alcuni B&T e Sesamo potrebbe essere alquanto Tan, mentre il sottopelo di alcuni rossi potrebbe essere quasi bianco. Il sottopelo grigiogrigiastro è comunemente tipico della fronte, del centro della dorsale del retro della coda, così come è una tipica sfumatura sotto le zone chiare e sul collo e talvolta, occasionalmente, sotto l’Urajiro delle frange posteriori e della coda. Il sottopelo grigio sulla testa, spesso è fattore determinante per la “veletta da vedova” posizionata sulla fronte. Pezzature Bianche Molti Shiba nascono con piccole pezzature bianche sui piedi e sulle zampe, sul torace, sulla pancia e occasionalmente sulla punta della coda. I calzini bianchi sono permessi, ma non desiderati, sulle zampe anteriori (però solo sino al gomito ma non su e oltre il gomito), nelle zampe posteriori sino al garretto (non su e oltre il garretto). Le pezzature bianche presenti alla nascita NON sono e NON fanno parte dell’ Urajiro. Sull’adulto, l’Urajiro potrebbe fondersi con il calzino bianco, con la macchia bianca sul torace e sulla pancia, così da rendere non distinguibile quale zona sia la pezzatura e quale sia Urajiro. Le moschettature presenti sui calzini bianchi non sono desiderabili. Pezzature bianche sul collo, sul tronco o sulla testa o in altre parti obbligatoriamente rosse sono difetto grave ( n.d.t. inteso come difetto che preclude la qualifica di eccellente). Urajiro La parola “Urajiro” è menzionata senza ulteriori spiegazioni. Poiché questo termine è fondamentale nello standard dello Shiba, è necessario definire questa parola. Essa è composta da 4 sillabe e si pronuncia oo (n.d.t .sillaba chiusa )/rah/gee/roo. Liberamente tradotto dal giapponese, nel miglior modo possibile di esplicitarne il significato, Urajiro corrisponde a “superficie contrapposta bianca” - in ingl. “undersurface white”- (n.d.t. in italiano il significato che rende meglio Urajiro è “vice versa”o “speculare a…”, ovvero “il corrispondente bianco alla zona rossa”. Urajiro è un termine nipponico che non ha nessun termine italiano che corrisponda esattamente e può essere tradotto nel significato solo per perifrasi). L’Urajiro è un bianco sfumato (n.d.t. in ingl.”Creamy”) che non si distacca con una linea netta dalla parte colorata (n.d.t. si intende: “il bianco non rompe la parte colorata come farebbe una pezzatura”), ma invece esso sfuma dolcemente nella parte colorata del mantello. L’Urajiro deve essere tassativamente presente in tutti i colori.  Esso è richiesto obbligatoriamente nelle seguenti regioni del corpo: ai lati della bocca e delle guance, sulla mascella, sulla gola, sul petto e sullo stomaco, e per quanto concerne la punta del petto, l’Urajiro può estendersi al massimo fino all’articolazione della spalla, ma non deve mai sconfinare oltre e sulla spalla. L’Urajiro è presente anche nella regione ventrale della coda, all’interno delle zampe e dentro le orecchie. Nel B&T e nel Sesamo, l’ Urajiro è comunemente presente sul petto come due triangoli simmetrici che assomigliano a un papillon. Esso (n.d.t. esso = “il papillon”) occasionalmente poggia su una base rossa. Questa particolare forma di Urajiro, il papillon, è comune e assai piacevole da vedersi, ma non è obbligatoria nei colori sopra citati. I punti sopra gli occhi sono permessi in tutti i colori, ma sono obbligatori solo nel mantello B&T. Gli Shiba non nascono con l’Urajiro, ma da neonati nascono colorati dal marrone unicolore al nero unicolore, a seconda del mantello. Molti rossi e sesamo alla nascita hanno il muso nero che schiarisce con l’andar del tempo. Questo muso nero prelude sempre ed è sinonimo della presenza del tipico, vero e proprio Urajiro, che sarà completo intorno ai 18 mesi. Cranio e Muso Foto a sinistra, da notare: Assi Cranio/Facciali paralleli, Cranio piatto, stop moderato, labbra tese. Foto a destra: Guance larghe e fronte vasta, Muso “rastremato”, solco mediano leggero. Il cranio deve essere largo e piatto con un leggero solco mediano, e stop moderato. Il muso è pieno e tondo, leggermente “rastremato” (n.d.t Trad. Letterale.: “rastremato”; Trad. Libera: “le facce laterali del muso sono leggermente convergenti”) sino alla punta del naso. Il tartufo è nero. Il muso è il 40% della lunghezza totale della testa. Gli Assi Cr/Fc sono paralleli, la mandibola è forte. Le labbra sono ben tese e aderenti, la rima labiale è nera. A. La Fronte è ampia e piatta, con un leggero solco mediano, essa poggia sul medesimo piano perpendicolare con il muso (cfr foto a destra –n.d.t. si intende che gli Assi Cr/Fc sono paralleli)  Le guance sono piene, e la testa vista di fronte ha una figura circolare C. Lo stop è moderato – uno stop eccessivamente marcato cambia in maniera errata la forma della testa rendendola simile alle razze Toy (n.d.t. Il testo si riferisce a crani e teste come quelle dello Spitz di Pomerania o del Volpino) D. Il muso è pieno e rotondo (n.d.t. “a sezione rotonda”) con mandibola forte e piena; la lunghezza del muso è pari al 40% della lunghezza totale della testa. Se c’è una variazione da questa proporzione, è bene rammentare che è preferibile un muso un po’ più lungo rispetto ad uno più corto. E. Il tartufo è nero F. Le labbra sono tese e aderente, con la rima di colore nero. Entrambe le linee labiali devono essere visibili, e non devono essere flaccide e “svolazzanti”, né il labbro superiore può essere debordante e/o coprente quello inferiore  E’ molto importante che uno Shiba eccellente abbia un muso pieno, rotondo con una mandibola forte, solida e ben fatta, con linee labiali nere. Pelle flaccida o troppo abbondante, specialmente sulla testa, è altamente penalizzante. Non ci devono essere rughe sulla fronte, eccettuata quella creata dal solco mediano nella zona fra gli occhi. La testa è asciutta e scolpita senza eccessiva pelle intorno al muso, o sotto al mento (n.d.t.Trad. Lib.: non ci deve essere giogaia) o sul collo. Vista dall’alto la testa ha la forma di un cuneo molto appuntito. Denti I denti sono grandi e forti; la dentatura desiderata è completa, con chiusura tassativamente a forbice. Non è desiderabile una dentatura incompleta (N.B. I premolari spesso sono mancati); con 5 o più denti mancanti il soggetto deve essere squalificato. (n.d.t. – IMPORTANTE: lo standard FCI è l’unico al mondo che nello Shiba NON penalizza, e tanto meno squalifica, i soggetti per mancanza di denti. Nessun Giudice FCI in una Esposizione FCI può anche solo penalizzare un soggetto per la mancanza “di uno o numerosi denti”, come da attuale standard in vigore. Lo Standard FCI prevede, in pratica, solo il controllo della chiusura ) Lo standard permette un massimo di 4 denti mancanti senza serie penalizzazioni. Molti allevatori ritengono molto importante la presenza di una dentatura completa e apprezzano i giudici che si prendono il tempo per controllare i denti. Questo può essere fatto sollevando le labbra e divengono facilmente visibili gli incisivi, i canini, e i premolari. Non è Compendio sullo Shiba e standard FCI/ENCI/CIRN 41 necessario aprire la bocca come succede nei Dobermann o Rottweiler. Talvolta gli incisivi sono visibili nella gengiva, qualora non siano spuntati completamente. Gli Occhi Gli occhi sono piccoli e triangolari, ben distanziati e obliqui ( l’angolo esterno è più alto dell’angolo interno). Il colore dell’iride è nero, così come la rima palpebrale. Ovviam ente I bulbi oculari di qualsiasi cane sono rotondi, ma la forma dell’occhio è determinata dalla struttura del cranio, dal posizionamento e dalla Compendio sullo Shiba e standard FCI/ENCI/CIRN 42 forma dell’orbita, dalle palpebre e dalla muscolatura peri orbitale . Gli occhi dello Shiba devono avere la forma di un triangolo, ma mai equilatero né isoscele (cfr disegno a sinistra). Il punto più alto del triangolo è quello più esterno mentre il punto più basso è quello più vicino al naso. La linea inferiore dell’occhio è dritta (n.d.t. ovvero “è la base del triangolo”) e la sua corretta inclinazione è determinata dall’angolo più esterno e più chiuso del triangolo (Angolo C ). (n.d.t. Essendo la forma dell’occhio un triangolo Scaleno, esso ha sempre 3 angoli di diversa ampiezza. L’angolo minore deve essere sempre quello più esterno). L’ottimale inclinazione dell’occhio è data dalla retta B, che deve passare per l’angolo C e per l’angolo più esterno della base delle orecchie (cfr disegno a sinistra, seconda figura). Il cranio e la forma dell’occhio sono fortemente correlati : un cranio bombato (n.d.t. Letteralm. : “arrotondato”) con muso corto facilmente avrà un occhio arrotondato e sin’anco prominente e spesso troppa pelle sulla testa . Un cranio piccolo talvolta ha una buona inclinazione dell’occhio, ma spesso una base troppo stretta dona al soggetto una espressione e una testa lupina, con muso più lungo e orecchie posizionate troppo alte e verticali. Le orecchie Le orecchie sono piccole, spesse, triangolari, leggermente inclinate in avanti e ben appuntite. La forma, il posizionamento e l’inclinazione delle orecchie sono caratteri di tipo molto più importanti delle dimensioni. Orecchie eccellenti dovrebbero essere triangolari con una base ampia, o abbastanza ampia, così come i lati (n.d.t. Il testo intende: i lati del triangolo). La linea interna dell’orecchio è diritta, mentre la linea esterna ha una leggera curva verso l’esterno. Molte orecchie hanno linee con altre proporzioni, magari con una curva rientrante e con la linea esterna dritta. La pelle delle orecchie è spessa e ben coperta di pelo, con le punte delle orecchie leggermente arrotondate, non appuntite (n.d.t. non devono essere orecchie da lupo). Viste da dietro le orecchie formano una bella coppa Orecchie: Base ampia, ben erette e appuntite, giustamente spesse.


N.B. Da prendere ad esempio gli occhi di questo soggetto perfettamente obliqui e triangolari. FIGURA IN BASSO : retro del padiglione auricolare ben arrotondato (n.d.t. Letteralm.: “retroben a coppa” ), pelle spessa, punta leggermente rotondeggiante. Compendio sullo Shiba e standard FCI/ENCI/CIRN 44 rotondeggiante. Un orecchio troppo lungo e alto di solito nel retro sarà alquanto appiattito (n..d.t. Letteralm.: “Nel retro non avrà una buona coppa”). Le orecchie non ben posizionate sulla testa, non avranno neppure la giusta inclinazione in avanti. Viste frontalmente le orecchie, come ampiezza, non oltrepassano l’ampiezza delle guance. Le orecchie sono mobili e quando il soggetto è in attenzione, puntano marcatamente in avanti. Viste di lato, il profilo delle orecchie è inclinato in avanti e segue l’arco formato dal collo. L’inclinazione in avanti delle orecchie non deve essere MAI tale da far si che le orecchie ricadano sugli occhi o da coprirli, ma devono essere lineari in armonia con il resto della testa. Il collo Il collo è forte e muscoloso, che si congiunge armonicamente alle spalle. Non ci deve essere giogaia Non troppo lungo, con folta e spessa pelliccia. Nella foto: collo forte e muscoloso, ben proporzionato e congiunto al tronco, che è di giusta lunghezza  Petto a arti anteriori La spalla è moderatamente obliqua, ben sviluppata e forte. I gomiti sono ben aderenti al tronco e gli atri anteriori sono ben dritti, in appiombo. I pastorali sono leggermente inclinati. I piedi sono “da gatto” con dita ben inarcate e chiuse con cuscinetti ampi e spessi. Le unghie devono essere dure, eventualmente di colore scuro. Frontalmente l’ideale è dato dalla visione di due line dritte e perfettamente perpendicolare al suolo, in una classica costruzione ad “ H “. Le linee della spalla sono pulite, la muscolatura non è globosa, con i gomiti ben aderenti al corpo, ma mai rientranti, tali da permettere un corretto movimento. Sopra: linea della spalla pulita, gomiti ben aderenti, arti ben perpendicolari al suolo, piedi “da gatto”. Piedi “da gatto” Tronco Il tronco è asciutto, scolpito e ben muscoloso. La proporzione del tronco è tassativamente 11/10. Le femmine, se armoniche, possono essere leggermente più lunghe. La cassa toracica deve essere a filo del gomito, e la sua profondità deve essere la medesima della sua altezza o leggermente inferiore. La cassa toracica è ampia con costole moderatamente arcuate, né piatte né a botte. La parte posteriore del tronco è dritta e corta, con fianchi larghi e muscolosi. La linea inferiore risale leggermente. La struttura dello Shiba è inscritta in un rettangolo, non in un quadrato, con una figura ben alta sugli arti sempre proporzionata nei quarti posteriori. La linea superiore è dritta e solida. Le costole sono ben ellittiche e inclinate indietro. La linea dello sterno è a filo dei gomiti, non oltre né sopra di essi. Visto in sezione laterale il torso è a forma di uovo. Tutta la figura è compatta e asciutta, senza eccesso di grasso o di pelle lassa. L’ossatura è moderata, media. Parecchi, distinti modelli di corporatura si possono trovare nello Shiba. Il range di possibilità ammesse ha sostanzialmente due modelli estremiti : dal soggetto più basso sugli arti e pesante a quello alto sugli arti e snello, il tutto, sempre all’interno del range delle altezze consentite. Questi diversi modelli riflettono le caratteristiche dei diversi ceppi della razza nelle diverse regioni natie in Giappone. Di certo l’ideale, il soggetto eccellente, è quello che ha una struttura bilanciata e che sia medio nei caratteri. Quarti posteriori La parte superiore della coscia è lunga e forte, mentre quella inferiore è corta e ben sviluppata, gli arti posteriori sono naturalmente ben distanziati. Il posteriore è angolato e bilanciato con l’anteriore. L’articolazione del garretto è forte e solida. Il garretto non è chiuso. I piedi sono in linea con gli anteriori. Se si tracciasse una linea dalla punta dell’ischio al suolo, essa cadrebbe appena davanti alla punta delle dita dei piedi posteriori (cfr. disegno nella pagina precedente ). Osservati posteriormente i garretti sono forti, paralleli e ben aperti. Da notare le zampe posteriori, in stazione, naturalmente larghe del soggetto nella foto a destra. Questo da l’impressione non soltanto che la costruzione del cane sia salda sul piano di appoggio, ma soprattutto che il cane abbia una eccellente presa sul terreno.

La coda Foto in alto: Code fortemente tipiche Foto a destra :

Code accettate

La coda è grossa e spessa, con la radice posizionata in altro, portata in un ampio ricciolo o in una falce ripiegata sulla groppa. Quando la coda viene distesa, la punta deve arrivare almeno al garretto. La valutazione della coda nello Shiba ha molti punti importanti. La prima cosa da considerare è il vigore della coda nel portamento. Essa ci indica il temperamento del cane, se è a disagio o se sta bene. I peli della coda sono spessi e rigidi, e idealmente i peli della parte ventrale della coda formano una spazzola (n.d.t. o una cresta, o un pennacchio), mentre quelli dorsali sono folti e più corti. Non ci sono ciocche di peli che fuoriescono dalla silhouette della coda. La coda deve essere piena e mai insufficiente nello spessore e nella pelliccia, tale che il pelo di guardia deve formare tassativamente una cresta che tende verso un culmine, che i gli allevatori chiamano “mani giunte in preghiera”. La coda può piegarsi ora su un lato ora sull’altro del cane, l’importante è che la piega sia sufficientemente ampia e sufficientemente alta, tale che un raggio di luce possa passare attraverso essa. Gli appassionati sono soliti dire che si potrebbe appoggiare un uovo all’interno di questa fessura. A questo parametro fanno eccezione la coda a falce e la coda ripiegata. Nella pagina precedente a destra ci sono i portamenti di coda la cui piega non incontra la groppa formando “lo spazio dell’uovo”. Una coda portata molto indietro o piegata lateralmente non è desiderabile. Quando lo standard specifica che la lunghezza della coda deve essere tale per cui la punta tocca il garretto, si intende la punta formata dalla pelliccia e non la punta data dall’ultima vertebra.  Il Movimento Il movimento è leggero, elastico e vivace. L’allungo dell’anteriore e la spinta del posteriore sono bilanciati e di moderata ampiezza. Il movimento visto in posizione frontale o posteriore tende al single track. La linea superiore rimane parallela al terreno e deve essere solida. Il terreno naturale di lavoro dello Shiba è quello montagnoso, che spesso presenta anche fitta e aspra boscaglia. Lo Shiba deve essere in grado durante la caccia di mutare facilmente direzione o di saltare sulla preda o di scansare agilmente gli attacchi zanne aguzze o di artigli senza perdere il controllo della direzione e senza rallentare l’azione. Una sovra angolazione potrebbe essere un difetto in una razza che deve necessariamente essere sia agile che veloce. Una eccessiva ampiezza del movimento è difetto. Ma un movimento corto o un arto stangato è un difetto assai grave. (sopra: arti in linea, gomiti ben aderenti, corretta, leggera convergenza) Il movimento è leggero, veloce ed elastico. In questo contesto per definire “movimento elastico” possiamo utilizzare la definizione di Webster: “avere la capacità d ritornare immediatamente nella sua stessa originaria misura, forma o posizione dopo la naturale estensione, flessione, espansione, etc.”. Al trotto le zampe si piegano indietro verso il centro della linea. Il movimento ideale combina una buona estensione e presa di terreno, con un movimento agile e grazioso. Lo Shiba dovrebbe essere valutato su una traiettoria in linea ampia e ad un trotto sostenuto.

Difetti eliminatori 
Occhi chiari
1 o 4 denti mancanti (n.d.t. in FCI nessuno Shiba è penalizzabile per mancanza di denti )
Maschera inversa (Definizione della maschera inversa: la maschera inversa è l’intera faccia del cane di colore bianco, con mancanza di colore sulla canna nasale e intorno agli occhi)
Difetti da squalifica
Eccesso o difetto di taglia
Colore del mantello differente da quelli descritti
Orecchie non ben erette
Coda non portata sul dorso
Sopra i 5 denti mancanti (n.d.t. in FCI nessuno shiba è penalizzabile per mancanza di denti)
Chiusura difettosa
Testicoli mancanti o anomali
Temperamento anomalo ( aggressivo o timido)
I colori errati più frequenti nello Shiba sono il crema, il bianco solido, il pinto, il nero solido


SITUAZIONE ATTUALE DELLO SHIBA IN ITALIA 
La razza è oggi in Italia in forte espansione e sviluppo come testimoniano i numeri del ROI che attestano oggi: dai 93 Shiba iscritti del 2002 ai ben 356 del 2012, in dieci anni si è vista la triplicazione di questa razza che a buon diritto oggi non può definirsi nel gruppo 5 minore ma anzi!!! È la razza che ha avuto il maggior incremento in assoluto nel gruppo 5. E’ pertanto più che mai necessario oggi che la qualità segua il trend della quantità e cresca in maniera congrua. La forte disomogeneità che caratterizza la razza da sempre, a seconda che ci si rivolga in una selezione verso il british type o nippo style o Akc style ha sempre determinato un certo caos negli indirizzi di selezione, un po’ ovunque in Europa. Tradizionalmente e ancora oggi i paesi nordici detengono la leadership , di cui la Svezia è capofila sulla razza per qualità e per prestigio del suo club, lo Shiba no kai, che è il più antico in Europa nonché riconosciuto come guida nel trend di razza. Lo Shiba in Italia sia per i numeri fino ad ora marginali, sia per la presenza di una più forte tradizione di allevamento degli Akita (razza nativa assai lontana e differente in tutto) ha avuto sin’ora meno necessità di adeguarsi ai trend europei, rimanendo per questo un po’ decentrata dai grossi circuiti esteri. E’ pur vero che l’ottima capacità e scuola di giudizio italiana nonché la proverbiale capacità di allevamento ha permesso che spesso i soggetti di allevamento nazionale si imponessero con ottimi risultati. Il problema rimane comunque sui nostri ring la mancanza di omogeneità di tipo nei caratteri di base. Se è vero che circa gli stili in razza presenti per tradizioni rispecchiano lo Shiba nelle sue molte sfaccettature, è assai importante che i caratteri di tipo di base siano espressi in maniera omogenea e che alcuni tratti legati alla salute, a cui Enci oggi è molto attenta in allineamento con una più ampia sensibilità di lotta al maltrattamento genetico, siano necessariamente curati così come la scuola di giudizio italiana ha sempre fatto ed è sempre stata antesignana. Riporto ora in seguito le impressioni di tre differenti giudici specialisti venuti grazie al CIRN e che cosi hanno commentato la razza in Italia: A. Mr Tomimoto, Jkc , Shiba meeting 2007, così descriveva la situazione italiana: “ Costruzioni potenti e in genere corrette ben alte sugli arti, ottime ossature, buoni colori e tessiture di pelo, la qualità media delle teste, fatta eccezione per pochi soggetti, non è sufficiente, spesso troppe rughe sulla fronte, teste poco piatte, occhi troppo tondi orecchie mal posizionate. Ottima cosa che i denti ci siano sempre tutti” B. Mr Kobayashi, Nippo, intervistato al Grand National di quest’anno, dove giudicava il BISS assoluto, ha riconfermato le sue impressioni dello Shiba meeting 2010 : “ fare molta attenzione ai denti, troppi cani hanno troppe mancanze, le condizioni dei cani non sono adeguate: sono tenuti troppo grassi, lo Shiba è un cane asciutto e atletico, quindi anche le linee inferiori sono poco definite. E’ necessario migliorare gli occhi per forma posizione e inclinazione e di conseguenza le orecchie. Fatta eccezione per qualche soggetto di vero alto livello in Italia c’è una media non sufficiente. I Movimenti e le costruzioni sono mediamente buoni” C. Mr Iwasa, Nippo, vice presidente dei giudici, Shiba meeting 2011. indica l’articolo scritto per il club americano lo scorso anno come utile anche per la situazione italiana e quella occidentale in genere. Nel Magazine ufficiale mr Iwasa riportava che per tipicità la situazione italiana fosse in assoluto la più preoccupante per quanto concerne le teste e i colori. Preoccupante il fatto che molti cani potessero essere definiti al limite del tipo, pertanto è molto importante che i giudici che si avvicinano allo Shiba siano efficaci ed efficienti negli indirizzi di selezione e per tanto ha dato per questo compendio i punti che seguono:

  1. Lo Shiba va valutato nei caratteri di tipo in questo ordine: occhi, orecchie, coda, tronco/costruzione (molto bilanciato atletico asciutto con linea inferiore) e pelo 
  2. Gli occhi dello Shiba devono esprimere l’intrepido temperamento del cacciatore, dignità intelligenza vivacità. Se un cane non ha un occhio eccellente anche il resto del tipo non sarà eccellente. Per questo forma posizione inclinazione sono fondamentali.
  3. Orecchie erette ben posizionate e coda portata fermamente esprimono lo spirito del cane, la sicurezza in se stesso, e sono quindi fondamentale carattere di valutazione di tipo
  4. La struttura del corpo dalla punta della testa alla punta della coda deve dare l’idea di un solido cane da caccia con muscolatura asciutta tonica e deve mostrare abilità atletica. Quando il cane vede qualcosa di simile ad una preda deve andare immediatamente in attenzione e deve mostrare curiosità e spirito intrepido 
  5. Per quanto concerne il mantello, devo dire vanno penalizzati i peli soffici. Il pelo di guardia e il sottopelo hanno due distinte tessiture. Il primo deve coprire bene il secondo e non deve essere soffice, il secondo deve coprire bene la pelle ed essere denso di un tono più chiaro rispetto al pelo di guardia o nel nero e nel goma secondo le regole di quei colori. Spesso quando il pelo non ha tessitura corretta il pelo di guardia della coda tende ad appoggiarsi come due mani in preghiera, a non avere andamento ispido. Il colore: attenzione l’urajiro verso la parte colorata ha andamento degradante, diffidare o considerare non corretti quel urajiro che ha una linea netta fra il bianco e il rosso. L’urajiro non ha i confini di una pezzatura, ma ha andamento degradante Come si potrà notare nonostante l’incremento numerico ai ROI, i problemi si ripetono nel tempo per quanto riguarda le teste, il pelo e si è aggiunto nel tempo il problema della mancanza di denti, problema frequente all’estero e da cui l’allevamento nazionale era esente. Bisogna considerare che se anche lo standard del FCI ammette la mancanza dei denti, essa è collegata ad un fattore di salute importante in razza e nella sua selezione. In tal senso le pressioni etiche e l’aumentata sensibilità per la salute in selezione ha portato l’Enci, con la tradizione della scuola italiana ad essere antesignana, ne è esempio concreto nello shiba il fatto che in razza il problema denti non fosse presente mentre lo era in tutto il resto dell’Europa. Oggi grazie anche ad una certa esterofilia, da parte degli allevatori in particolare, abbiamo aggiunto questo problema agli altri ancora non risolti. Quindi che strumenti si hanno su questo elemento in considerazione del fatto che lo standard FCI ammette l’assenza di numerosi denti?!? Molto semplicemente favorire a parità di qualità il cane che abbia la dentatura completa. Ricordiamo che il problema di malocclusione e di tare legate ai denti è un problema reale in questa razza. 
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